Quelli che “eh ma il colesterolo serve, se si abbassa troppo poi come la faccio la vitamina D, gli ormoni steroidei? perciò meglio che mangio 87 uova al giorno”
La quantità di colesterolo necessaria per le normali funzioni fisiologiche giornaliere non è definita da un valore ematico minimo assoluto, poiché l’organismo possiede meccanismi di sintesi endogena altamente regolati che garantiscono la disponibilità di colesterolo per la produzione di vitamina D, testosterone e altri ormoni steroidei, anche in presenza di livelli plasmatici MOLTO BASSI.
La letteratura mostra che anche con riduzioni marcate dei livelli di colesterolo LDL (ad esempio <50–70 mg/dL) ottenute tramite terapia farmacologica aggressiva, la sintesi di ormoni steroidei e vitamina D rimane PRESERVATA. Studi su soggetti con mutazioni genetiche che causano livelli estremamente bassi di LDL, così come trial clinici con statine e inibitori PCSK9, non hanno evidenziato deficit nella produzione di ormoni steroidei o vitamina D.
Questo è dovuto al fatto che la sintesi di colesterolo intracellulare, soprattutto a livello delle ghiandole endocrine, è sufficiente a sostenere la biosintesi ormonale anche quando il colesterolo circolante è molto basso.
Perciò, QUALSIASI riduzione dei livelli ematici di colesterolo ottenibile con le attuali terapie non compromette le funzioni fisiologiche essenziali, inclusa la produzione di vitamina D e ormoni steroidei, grazie alla capacità dell’organismo di regolare la sintesi e l’utilizzo del colesterolo.
Ricordo peraltro, per inciso, che il colesterolo nel sangue aumenta sopratutto per produzione endogena legata a insulinoresistenza (e no, i carboidrati e gli zuccheri non fanno alzare il colesterolo) a sua volta spesso legata al sovrappeso e alla sedentarietà. E poi all’abuso di grassi saturi, cioè a quelle maledette diete carnivore che vengono pubblicizzate da un po’ di tempo sui maledetti social.
Se avete il colesterolo “cattivo” elevato e se il vostro rischio cardiovascolare è alto, fate in modo di farlo scendere (con stile di vita e farmaci) perchè rischiate di ritrovarvi maschioni virili con molto testosterone, ma sdraiati per sempre.
Riferimenti
1: Implicazioni fisiologiche e patologiche del colesterolo. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24389193)
2: Recensione sul colesterolo: una molecola metabolicamente importante. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33471744)
3: Colesterolo alimentare: dalla fisiologia al rischio cardiovascolare. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21385506)
4: Il colesterolo LDL può essere troppo basso? Possibili rischi di livelli estremamente bassi. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28295777)
5: Meccanismi e regolazione dell’omeostasi del colesterolo. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31848472)
6: Il livello di colesterolo delle lipoproteine a bassa densità non può essere troppo basso: considerazioni da studi clinici, genetica umana e biologia. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32350167)
7: La lipoproteina a bassa densità ottimale è compresa tra 50 e 70 mg/dl: più bassa è migliore e fisiologicamente normale. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15172426)
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Il colesterolo cattivo è diventato buono?
Dottore dottore! su feisbuc e anche su ticchetocc c’è una dottoressa bravissima. Dice che è tutto un complotto, il colesterolo LDL, quello cattivo, in realtà è buono. Ci sono gli studi che dimostrano come chi ha un colesterolo più alto viva di più.
La dottoressa (bravissima) ha anche scritto un articolo su giornale di camper e di vita all’aria aperta in cui cita gli studi.
E adesso? come la mettiamo?
Riepiloghiamo
- Stiamo parlando di Facebook e Tik Tok e di articolo scritto su un giornale di camper
- Stiamo citando un articolo scritto da UN singolo medico (non una linea guida o documento di consenso generale)
- Stiamo citando un articolo scritto in particolare da una certa dottoressa, famosa per dire il contrario di ciò che dice la medicina
- Proprio per questo, nell’articolo vengono citati gli studi CHE SI VOGLIONO CITARE per arrivare a una conclusione, non l’evidenza scientifica (bias di conferma).
Perchè, direte voi? perchè ego a volte > etica. A volte ego >>> etica. A volte >>>>>>>>>>>>>>>>>>
Le evidenze attuali mostrano che un colesterolo LDL più elevato non è associato a una minore mortalità né a una maggiore longevità nella popolazione generale.
Tutte le linee guida parlano di “più basso è, meglio è”, ma tutto va contestualizzato sulla base del rischio cardiovascolare globale, cioè non ci si basa più sul SOLO colesterolo.
È vero che alcuni studi osservazionali, nelle persone anziane, hanno riportato un’associazione inversa tra LDL-C e mortalità, cioè una mortalità più bassa con LDL-C più alto, ma questi risultati sono probabilmente influenzati da bias di selezione, reverse causality e comorbidità non cardiovascolari.
In parole semplici: gli anziani con colesterolo alto, sono diventati anziani NONOSTANTE il colesterolo alto.
Inoltre c’è la reverse causality (scambiare causa con effetto): è plausibile che malattie croniche, infiammazione, perdita di peso o fragilità riducano l’LDL prima del decesso, facendo apparire l’LDL basso “causa” quando è in realtà una conseguenza o un marcatore della malattia.
In popolazioni longeve selezionate, come i nonagenari della Sardegna, si è osservata una sopravvivenza maggiore con LDL-C moderatamente elevato, ma questi dati non sono generalizzabili e non modificano le raccomandazioni cliniche.
Insomma: non ci si basa su quei 4 studi che dicono il contrario rispetto a 1000 altri a favore della colpevolezza dell’LDL.
Non è corretto fare così. Ma a volte ego >>>>>>>>>>>>>>>….
Per concludere non esistono evidenze solide che un LDL-C più elevato sia legato a una minore mortalità o a una maggiore longevità.
Al contrario, la riduzione di LDL-C rimane una strategia fondamentale per la prevenzione cardiovascolare, come raccomandato dalle principali società scientifiche internazionali.
https://www.jacc.org/doi/10.1016/j.jacc.2018.11.003#sec-6

https://www.lipidjournal.com/article/S1933-2874(25)00317-4/fulltext

Funzione cerebrale e colesterolo

Il cervello contiene circa 25–30 g di colesterolo, concentrato nelle membrane neuronali e nella mielina.
Questo colesterolo è prodotto IN LOCO da neuroni e cellule gliali.
La quantità di colesterolo nel sangue NON INFLUENZA direttamente il cervello.
Non è il colesterolo totale nel sangue a sostenere la funzione cognitiva (come è chiaramente dimostrato dalle affermazioni dei vari no-statine che si aggirano nella rete), ma la composizione delle membrane neuronali, la fluidità lipidica e il metabolismo intracellulare.
Semmai gli acidi grassi omega-3 (DHA, EPA) hanno un ruolo più diretto nella plasticità sinaptica e nella trasmissione neuronale.
Livelli normali o anche bassi di LDL e colesterolo totale non compromettono il cervello, perché questo continua a produrre autonomamente il colesterolo necessario.
Livelli troppo alti di colesterolo nel sangue aumentano il rischio di aterosclerosi e ictus, che sì, possono danneggiare il cervello, quindi paradossalmente livelli troppo alti sono peggiori per la funzione cerebrale, indirettamente.
Il cervello è protetto e autosufficiente. Non serve una colesterolemia “alta” per mantenerlo efficiente.
La vera protezione del cervello passa da dieta equilibrata, controllo del peso, omega-3, attività fisica, sonno regolare e controllo dei fattori cardiovascolari. E anche le statine, quando servono.
Chi glielo dice al signore qui sopra? se è ancora vivo, ovviamente.
Colesterolo
Ci sono cose che non vogliamo accettare, per quanto semplici. E allora cerchiamo colpevoli (e scuse) ovunque: nei cibi processati, nello zucchero, nel glutine, in quel dito che ci fa tanto male e non ci permette di camminare (ma è il dito della mano), nella kativa industria alimentare, in quella nuvoletta lassù che forse oggi piove, vado a camminare domani.
E poi ci ritroviamo col colesterolo a 300 e non capiamo perchè.
La spiegazione è relativamente semplice: siamo animali “troppivori” e molto sedentari.
Il colesterolo aumenta perchè siamo sovrappeso e abbiamo la pancia (e solo pochi sono magri e hanno il colesterolo alto per motivi genetici).
Non sto dando giudizi morali, sto solo spiegando il perchè accade.
Quando si prende peso, soprattutto sulla pancia, le cellule del grasso diventano troppo grandi e iniziano a “funzionare male”. Non riescono più a gestire bene i grassi, che finiscono nel sangue sotto forma di acidi grassi liberi.
Questi, accumulandosi nei muscoli e nel fegato, rendono più difficile per l’insulina fare il suo lavoro: far entrare il glucosio nelle cellule. È così che nasce la resistenza all’insulina.
Il corpo allora reagisce producendo ancora più insulina per cercare di compensare.
Da una parte, a un certo punto, la glicemia aumenterà, con tutti i danni del caso, ma nel fegato questo eccesso di insulina spingerà anche a fabbricare più grassi e a riversarli nel sangue dentro particelle chiamate VLDL, che poi si trasformano nelle famose LDL, il “colesterolo cattivo”.
Questo colesterolo sarà anche in parte “più cattivo” (particelle piccole e dense e ossidate) a causa dello stato di infiammazione latente che la condizione di sovrappeso ha generato.
Tutto ciò deriva dall’eccesso CALORICO generale da qualsiasi fonte, non solo da zuccheri e carboidrati, come ci raccontano i fuffaguru spingendoci a mangiare coratelle e uova e fiorentine al sangue in gran quantità, perchè si può ingrassare anche mangiando troppa carne e cibo animale.
In questo caso c’è pure un altro fattore: i grassi saturi presenti in queste delizie animali.
I grassi saturi agiscono direttamente sul fegato, dove si regola la quantità di colesterolo nel sangue.
Quando ne mangiamo troppi, il fegato riduce il numero di recettori per le LDL, cioè le “antenne” che catturano il colesterolo in eccesso dal sangue; aumenta la produzione di VLDL, le particelle che poi diventano LDL; e spesso si accumula anche un po’ di grasso al suo interno, peggiorando il controllo del metabolismo.
Il risultato è chiaro: più LDL (“colesterolo cattivo”) in circolo, perché vengono prodotte di più e smaltite di meno.
Da ciò si deduce che:
1. mantenere un peso nella norma (soprattutto la pancia deve essere contenuta)
2. mangiare sopratutto cibi vegetali
3. fare movimento
sono le strategie migliori per tenere a bada il colesterolo.
Se noi professionisti non riusciamo a far passare questo messaggio, abbiamo fallito.
Se continuiamo a trovare colpevoli nel singolo nutriente e non nel carico CALORICO di ciò che mangiamo, o siamo in cattiva fede o siamo ignoranti e basta.
In entrambi i casi facciamo un grande danno alla salute delle persone.
2 risposte su “Ma il colesterolo serve!”
Buona sera, volevo sapere se mangiare 2 uova a settimana ,però insieme nello stesso pasto , es. a cena , può essere corretto, oppure è meglio consumarle ciascuna in pasti e giorni diversi .
Grazie.
Angela
ma si va bene anche due alla volta e lo puoi fare un paio di volte a settimana