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Miti e bufale

I messaggi del cuore (di pizza)

Cari addendi

mi scrive saccaromicio92: “lievitatissimo Dottor Somma, quando mangio la pizza faccio sempre un po’ fatica a digerirla.

Cercando su Gooooogle e ascoltando illustri suoi colleghi (molto più illustri di lei, mi scusi sa) leggo che il problema potrebbe derivare dal fatto che l’impasto non sia abbastanza maturato, che la pizza sia lievitata male, che sia fatta con grani moderni e non antichi, che non sia bio, che il lievito e il pomodoro mi diano intolleranza e che ci sia troppo nichel a cui io sono allergico. Leggo anche in giro che friggere le cose sia funzionale (non ha capito bene a che cosa, ma non importa) e pure usare acqua di mare nell’impasto sembra che renda il tutto più leggero e ricco di preziosi nutrienti.

Quindi adesso metto insieme tutte queste nozioni e mi faccio la pizza in casa: prendo una farina bio di grani così antichi che la chiamano Pompei, la impasto accuratamente con acqua del Porto di Genova (io quella avevo, spero vada bene), faccio maturare l’impasto per 700 ore così viene tutto predigerito per benino, poi la faccio lievitare SENZA lievito per 900 ore e non aggiungo pomodoro, che fra l’altro contiene pure nichel che ostacola notoriamente la digestione.

Poi aggiungo nell’ordine: salame piccante, mascarpone, salsiccia e infine friarielli (perché la verdura fa bene, però poca sennò il mascarpone deborda e gli ortaggi faccio sempre un po’ fatica ad assimilarli, vuoi vedere che è il nichel?). Dimenticavo: un po’ di mozzarelle di bufala nera al carbone vegetale per assorbire i gas intestinali.

Infine la FRIGGO per renderla maggiormente digeribile e funzionale e poi la RAFFREDDO perché così l’indice glicemico si abbassa.

Dimenticavo: un giro d’olio extravergine d’oliva all’ultimo momento (anche due perché è antinfiammatorio), una presa di sale rosa dell’himalaya per esaltare i sapori e arricchirla ancora di più con i miracolosi 94 minerali e finalmente mi gusto la mia pizza.

Dovrei ottenere qualcosa che va direttamente in circolo bypassando la fase digestiva. Niente più pesantezza di stomaco finalmente!

Gli ho pure dato un nome: “pizza leggera”.

Che ne dice? Come sto andando?”

Cari addendi, se avete un problema che v’accora, un dubbio che ve rode, scrivete alla posta del cuore (di pizza). Troverete sempre un po’ di sconforto nella Somma.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

4 risposte su “I messaggi del cuore (di pizza)”

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