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La prevenzione del tumore al seno: un vademecum

E’ difficile parlare di questo argomento, ma credo sia utile proporre un breve riassunto per mettere in evidenza le cose certe, le cose probabili e quelle su cui non si possono trarre conclusioni.

I social traboccano di gruppi, pagine, profili in cui sedicenti esperti forniscono i consigli dietetici più disparati sia per la prevenzione che per la “cura” di questa malattia, che rappresenta il tumore più comune nelle donne (circa il 25% di tutti i tumori) e un po’ di chiarezza credo sia necessaria.

Vado subito al sodo e parto dalle cose più semplici per arrivare al punto più paradossale di cui accennerò alla fine.

Non desidero entrare troppo nelle spiegazioni perché diventerebbe pesante, ma chi volesse capire alcuni meccanismi alla base dei fattori di rischio di cui dirò, potrà leggersi il documento che linkerò in fondo.

Il tessuto mammario cambia nelle diverse fasi della vita in risposta allo stato ormonale della persona e ad altri fattori ambientali. È quindi possibile che alcuni fattori di rischio abbiano effetti diversi in diverse fasi della vita e ciò può spiegare anche alcuni fatti paradossali. Gli ormoni giocano un ruolo fondamentale nella genesi e progressione della malattia e sia la dieta, che l’attività fisica che lo stato ponderale della persona sono in grado di modificare la loro azione.

Per questi motivi gli studi si dividono in due: da una parte identificano i fattori di rischio legati all’insorgenza del tumore in PRE-menopausa, dall’altra quelli legati al rischio di ammalarsi in POST-menopausa. Vediamoli.

Fattori di rischio comuni a PRE E POST-menopausa

Esiste una FORTE EVIDENZA che

Intraprendere una vigorosa attività fisica DIMINUISCA il rischio in premenopausa (e anche avere una vita “semplicemente” attiva in postmenopausa)

L’allattamento al seno DIMINUISCA il rischio nella madre

Consumare bevande alcoliche AUMENTI il rischio (e non c’è una soglia sotto la quale non ci sia rischio)

Essere alti AUMENTI il rischio

Un maggiore peso alla nascita AUMENTI il rischio

Esiste una LIMITATA EVIDENZA che

Consumare verdure non amidacee, alimenti contenenti carotenoidi, latticini e avere una dieta ricca in calcio possa RIDURRE il rischio

Essere fisicamente attivi possa RIDURRE il rischio

Non si può affermare NULLA (perchè gli studi non sono conclusivi) riguardo a

Praticamente TUTTO quel che vi viene in mente oltre a quanto detto sopra, compresi soya e derivati, cereali e derivati, frutta zuccheri ecc.

I paradossi (in parte spiegabili, in parte no, ma che non tolgono forza alle evidenze)

Esiste una FORTE EVIDENZA che

Essere sovrappeso o obesi in età adulta fino alla menopausa (dai 18 anni in poi quindi) DIMINUISCA il rischio di cancro al seno in PRE-menopausa

Accumulare peso e essere sovrappeso o obesi durante l’età adulta AUMENTI il rischio di cancro al seno in POST-menopausa

Come ho detto, non mi addentro nei meccanismi, ma una delle spiegazioni di questo fatto più unico che raro (per tutti gli altri tumori l’obesità aumenta il rischio) può risiedere nella mancata ovulazione che le donne obese spesso presentano a causa delle disfunzioni legate all’eccesso di grasso e quindi una minore esposizione agli estrogeni.

Va anche detto che l’obesità premenopausale è protettiva SOLO SE NON E’ obesità addominale (cioè con accumulo di grasso viscerale), ma solo a livello di cosce e glutei. Infatti una aumentata circonferenza vita (più rara, ma non impossibile nella donna giovane) può indurre squilibri glicemici, resistenza all’insulina e diabete, con tutte le conseguenze negative del caso e questo spiega l’aumento del rischio in menopausa dove queste condizioni sono più frequenti.

Il World Cancer Research Forum (da cui ho tratto questi dati) sottolinea però che: “Despite this finding, we recommend maintaining a healthy weight throughout all stages of life(“Nonostante queste scoperte, consigliamo di mantenere un peso sano in tutte le fasi della vita“).

Spero che queste brevi notizie possano sgombrare il campo dalle bufale che si sentono in giro.

Per quanto riguarda il “dopo”, a seguito della diagnosi non ci sono modifiche dietetiche particolari da seguire come afferma il Codice Europeo contro il Cancro: https://www.gabrielebernardini.it/ombre/

Riferimenti

https://www.wcrf.org/dietandcancer/breast-cancer/

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “La prevenzione del tumore al seno: un vademecum”

Buongiorno Gabriele, ho purtroppo dovuto sperimentare una situazione di questo tipo, proprio nel periodo peri-menopausale, e nonostante avessi sempre praticato attività fisica, anche ad intensità piuttosto elevata come carichi. …..sono sempre stata piuttosto sottopeso e non ho eccessi alimentari (a parte la cioccolata!🙃)

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